Simbolo della città, oggi ridotto in rovina, l'albergo è stato dichiarato in bancarotta, ma continua a svolgere la propria attività. Illegalmente.

di Rodolfo Toè
Scritto per Osservatorio Balcani e Caucaso
Fino all'anno scorso, qui lavoravano più di cento persone. Il loro numero, ora, si è ridotto della metà. La decisione è stata presa, secondo i resoconti dei dipendenti, da Alen Čengić, il proprietario del famoso ristorante sarajevese Park Prinčeva che da qualche mese ha de facto assunto la proprietà dell'albergo, famoso per essere stato la sede della stampa internazionale nel corso della guerra degli anni novanta. I due uomini di mezza età, con i quali sto parlando, hanno continuato a svolgere il proprio lavoro anche sotto le bombe. Sono stati lì dal primo giorno di attività dell'hotel: "Questo posto è tutta la nostra vita, confidano. Fa male vederlo ridotto così."
Una privatizzazione sospetta
Un'opinione condivisa dal giudice del tribunale di Sarajevo, Hakija Zajmović, secondo il quale "l'attuale situazione dell'Holiday Inn costituisce un grave danno per la reputazione dello stesso hotel". Zajmović non si riferisce tanto all'incuria in cui attualmente versano gli spazi dell'Holiday Inn, quanto piuttosto alla storia di come esso sia stato rovinato attraverso un processo di privatizzazione criminale.
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