Stanno prendendo le distanze da Yanukovich, ma questo non significa che saltino il fosso. La loro vocazione non è stare da una parte o dall'altra, ma impedire le riforme e accrescere il patrimonio. Storia degli oligarchi e del loro peso gigantesco sul sistema economico e politico dell'Ucraina.
(Scritto per Il Manifesto)

di Matteo Tacconi
Rinat Akhmetov è l’uomo più ricco d’Ucraina. I suoi affari li fa soprattutto nel comparto dei metalli. È uno dei grandi finanziatori del Partito delle regioni del presidente Viktor Yanukovich. Con il capo dello stato condivide non solo la casacca politica, ma anche la città di residenza. Entrambi sono di Donetsk, centro industriale nell’est del paese. Nella giornata di martedì, quando è iniziata la carneficina di Kiev, l’oligarca ha diffuso una nota. Questo il testo: «Non c’è circostanza che possa giustificare l’uso della forza […]Serve una soluzione che permetta di uscire da questa profonda crisi».

I redditi pro capite 1991-2012
A stretto giro di posta s’è espresso anche Dmytro Firtash, allo stesso modo. «Dobbiamo unire le forze e porre fine al bagno di sangue». Firtash non è ricco come Akhmetov, ma è anch’egli uno dei grandi magnati vicini a Viktor Yanukovich. I soldi li fa con l’energia e negli ultimi anni ha acquisito una crescente influenza, sia economica che politica.
La parole di Akhmetov e Firtash sono state interpretate da diversi osservatori come il segnale che i due starebbero iniziando a togliere terra da sotto i piedi di Yanukovich. Si dice che altri industriali legati al Partito delle regioni potrebbero seguirli. Il che, tenuto conto del peso dei tycoon nell’assetto economico, mediatico e politico dell’Ucraina, potrebbe portare il campo presidenziale all’implosione. Ma questa, forse, è una lettura troppo frettolosa.
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